Foto e sintesi dell'8 settembre 2016

XXIV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa

MARTIRIO E COMUNIONE 

Monastero di Bose, 7-10 settembre 2016
in collaborazione con le chiese Ortodosse

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La seconda mattinata del Convegno è stata incorniciata dalla celebrazione della Natività di Maria. La Divina Liturgia ortodossa celebrata all’alba e presieduta dall’archimandrita Athenagoras (Fasiolo) è stata un mosaico di lingue e melodie da tutto il mondo ortodosso. L’Eucarisita cattolica presieduta dall’ordinario del luogo Gabriele Mana a mezzogiorno le ha fatto eco.

Il momento di studio è stato invece aperto dai messaggi del metropolita Chrisostomos di Cipro, e del reverendo Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese.

Le due relazioni hanno approfondito il panorama patristico della tematica del martirio. Il professor Papathanassiou ha mostrato come per Ignazio di Antiochia il martirio sia l’espressione vitale dell’eucarestia. Il vero martirio è partecipazione al dono della vita di Cristo per tutti gli uomini, che travalica ogni confine, persino l’identità cristiana. Non può essere che questa la soluzione per la difficile questione dei martiri vittime di altri cristiani affrontata da Padre Andrew Louth a partire dalla testimonianza di Massimo il confessore e Martino I.

La sessione del pomeriggio si è aperta con i messaggi di monsignor Gabriele Mana, vescovo di Biella, del metropolita Antonij di Boryspil, rettore dell’Accademia teologica di Kiev, e dell’arcivescovo Hieronimos di Atene.

Le due relazioni di padre Kirill Kaleda e del vescovo anglicano John Stroyan hanno aperto il lungo capitolo del convegno dedicato ai martiri contemporanei delle diverse chiese. Si tratta di testimoni appartenenti ad una chiesa particolare e vittime di un contesto storico ben definito, ma la cui morte è segno dell’appartenenza allo stesso Signore, Gesù Cristo. Per questo i martiri di ogni chiesa sono i martiri di tutta la chiesa.