Messaggio di Chrysostomos II, Arcivescovo di Cipro

XXIV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
MARTIRIO E COMUNIONE
Monastero di Bose, 7-10 settembre 2016
in collaborazione con le Chiese ortodosse

 Crisostomos II, Arcivescovo di Nuova Giustiniana e di tutta CiproMESSAGGIO DI CHRYSOSTOMOS II, ARCIVESCOVO DI CIPRO

Con particolare gioia salutiamo il 24ο Convegno internazionale inter-cristiano di spiritualità ortodossa, organizzato dal Sacro Monastero di Bose, sotto il titolo generale «Martirio e comunione», che costituisce frutto dell’opera dell’Igumeno p. Enzo Bianchi, al quale porgiamo il nostro cordiale saluto.

Il martirio è il principale elemento caratteristico della Chiesa cristiana. Considerando che il nostro Signore Gesù Cristo ha sperimentato il martirio per mezzo della sua morte in croce, ma esaminando anche il cammino storico della chiesa, vediamo che il martirio è sempre stato ed è tuttora in essa una continua realtà. Questo fatto si trova espresso in modo eloquente nella nostra innografia ecclesiastica, con le parole:Rivestita come di porpora e bisso del sangue dei tuoi martiri nel mondo intero, la tua Chiesa…”(«Τῶνἐνὅλῳτῷκόσμῳ μαρτύρων σου, ὡςπορφύρανκαίβύσσοντάαἵματα ἡ Ἐκκλησία σου στολισαμένη»). I rivoli di sangue versati dai martiri in ogni parte del mondo sono i preziosi ornamenti della Chiesa. Il martirio, la vita del martire, costituisce nella sua essenza l’espressione dell’amore autentico per il Dio-Trinità e, di fatto, è l’eredità della Chiesa e dei veri cristiani, i quali hanno sperimentato e sperimentano nel corso dei secoli sia il “martirio di sangue” sia il “martirio della coscienza”. In definitiva, il martirio significa comunione con il Dio vivente, dato che è veramente partecipazione al mistero della Croce e della Resurrezione di Cristo.

Sarebbe un’imperdonabile mancanza da parte nostra, a questo punto, non far riferimento al martirio dei nostri giorni, che subiscono i nostri fratelli ortodossi e anche tutti gli altri cristiani nell’area agitata del Medio Oriente e in tutte le altre regioni di guerra. Siamo e saremo, per convinzione, a favore del dialogo e della necessità di trovare soluzioni pacifiche a ogni problema. Questo, del resto, ci impone sia la nostra coscienza, sia la nostra identità cristiana. Per questo chiediamo a tutti i partecipanti a questo Convegno innanzitutto di tendere “un orecchio disponibile all’ascolto” verso le grida di dolore e di agonia dei nostri fratelli che sono sottoposti al martirio e soprattutto, ciascuno nel posto che occupa faccia tutto il possibile per la loro liberazione.

Con questi brevi pensieri esprimiamo i nostri auguri a tutti voi eletti relatori e partecipanti al suddetto convegno, augurando ogni successo ai suoi lavori.

Orante davanti a Signore
CRISOSTOMOS di CIPRO