La vocazione personale

pazienza rothko

Ogni vocazione è la manifestazione di un'elezione eterna, di una chiamata prima della fondazione del mondo ma è altrettanto vero che l'evento della vocazione si situa nella storia particolare e personale di un chiamato. In questo volgersi epifanico di Dio alla sua creatura la Parola di Dio è emanata una seconda volta cosicché avviene una discesa, una entrata, una emergenza della Parola efficace di Dio che appare come intima auto-espressione di Dio. Per questo il libro della Sapienza può dire che nelle diverse epoche, entrando nei cuori dei santi, la Parola forma, plasma amici di Dio e profeti (Sap 7,27). Questa nuova vocazione è libera elezione, è grazia della comunione con Dio ed è nello stesso tempo missione. Noi ci domandiamo quando questo accade e la risposta è subito chiara: quando Dio, nella sua insondabile libertà, vuole far giungere la vocazione, «la chiamata santa» (2Tm 1,9) ad un uomo. Non ci sono condizioni da parte del chiamato, né tempi ed ore da lui determinati o attesi, ma c'è solo 1'avvenimento voluto da Dio, un evento che si verifica nella storia di un uomo quando Dio lo vuole e lo decide. La nostra cultura attuale è dominata dal mito della scelta e presuppone sempre che sia l'uomo a porre delle condizioni perché si crei l'evento; ma nelle Scritture la storia di una vocazione inizia quando Dio, nel suo imperscrutabile disegno, lo vuole, anche se la vocazione può risultare contraddetta subito dopo o nell'istante stesso in cui è rivolta, la vocazione resta sempre scelta di Dio voluta dall'eternità e per l'eternità, ma per l'uomo questa scelta accade nel tempo e nello spazio anche se non sempre il chiamato ne ha subito consapevolezza; tuttavia, nella sua adesione alla chiamata, egli potrà più tardi rileggere e comprendere più a fondo quel momento all'interno della sua storia.

 ENZO BIANCHI, Itinerario di vocazione, Qiqajon, Bose, 1989.

CONSIGLIO PER LA LETTURA

E. Bianchi, Nella libertà e per amore, Qiqajon, Bose, 2014