Non perdere l’essenziale della vita
29 luglio 2025
Dal Vangelo secondo Luca - Lc 10,38-42 (Lezionario di Bose)
In quel tempo 38mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 39Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
“Tocca fare tutto a me in questa casa”, sarà stato uno dei possibili pensieri di Marta durante la visita di Gesù vedendo la sorella del tutto incurante dello sforzo che stava facendo per mettere a proprio agio l’ospite.
Gesù entra in un villaggio ed essendo un rabbi in cammino, trova una donna di nome Marta disposta ad ospitarlo. Molto probabilmente aveva saputo che era un rabbi particolarmente conosciuto, magari aveva sentito di qualche guarigione che aveva operato. È un ospite importante e il fatto che avesse scelto la sua casa avrà riempito Marta di orgoglio.
Appena Gesù entra in casa, la sorella Maria si mette ai suoi piedi e lo ascolta. Ecco: la povera Marta, che vuole mettere a suo agio l’ospite a modo suo, si sente abbandonata a sistemare la casa.
Luca ci dice che Marta “era distratta dai molti servizi”, usa il termine perispaō (tirare intorno, distrarsi), ponendola dall’altro lato rispetto a Maria che era intenta ad ascoltare.
Quante volte perdiamo l’attenzione al momento presente, distratti dalle cose da fare, dalle cose che ci aspettano, iniziamo a girare intorno facendo perdere di senso anche le cose buone che facciamo, perché ne perdiamo il significato principale.
Lo smarrimento di Marta sfocia poi nelle sue parole. Si sente sola, abbandonata dalla sorella che non la aiuta. Luca ci presenta le parole di Marta con una dinamica che riprende i rapporti tra fratelli e sorelle: Marta non si rivolge direttamente alla sorella per chiederle un aiuto, ma usa Gesù come intermediario. Marta e Maria molto probabilmente si sono già trovate in queste situazioni, con Marta che si ritrova a dover agire e Maria persa tra le nuvole. Allora Marta chiede a Gesù di rimproverare la sorella. Anche in questo caso Marta ha perso il contatto con quello che sta facendo sentendosi sola e cercando un appoggio nel rabbi che sta ospitando.
“Ah, Marta se non ci fossi tu, questa casa andrebbe a rotoli!”, molto probabilmente è questa la risposta che Marta si aspettava dal rabbi itinerante, e invece Gesù la spiazza, non le conferma quello che vorrebbe sentirsi dire; cerca invece di riportarla al momento che sta vivendo.
Gesù usa due termini per Marta: lei si affanna e si agita. Prendersi cura delle cose, avere cura per l’ospite non è sbagliato, ciò che è sbagliato è l’eccesso che porta Marta all’affanno e all’agitazione. Sono due atteggiamenti che segnano che il confine di una buona accoglienza è già stato superato e ha preso il sopravvento qualcos’altro. Marta è entrata in un turbine di cose da fare che la stanno distogliendo da una cosa eccezionale che sta accadendo sotto i suoi occhi: il Signore è entrato nella sua casa, la salvezza è entrata nella sua casa (cf. Lc 19,9) e lei non se ne sta accorgendo.
Gesù ricorda a Marta la vera natura del servizio: al centro di ogni aiuto verso i fratelli e le sorelle c’è il Signore che viene a visitarci. Se al centro poniamo qualcos'altro la nostra vista interiore si appanna e giriamo in tondo perdendo l’occasione di questa visita. Gesù ricorda a Marta e a tutti noi che le due spie luminose di allarme sono l’affanno e l’agitazione che prendono il sopravvento nel nostro servizio agli altri.
Qualcosa di inaudito, il Signore della vita è seduto in casa di Marta, ma lei è presa da altre cose. Gesù vuole fare dono di quelle parole di salvezza anche a lei, non solo a Maria, sta cercando di evitare che giri a vuoto e perda un'occasione importante.
L’evangelista Luca pochi capitoli dopo riporterà le parole di Gesù che mette in guardia dall’affannarsi per il domani, per il cibo, per il vestiario. Il rischio è quello di perdere l’essenziale per la vita: l’incontro con il Signore che viene a farci visita.
fratel Elia