La grande tribolazione

Foto di John Doyle su Unsplash
Foto di John Doyle su Unsplash

12 dicembre 2025

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 24,15-25 (Lezionario di Bose)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 15«Quando vedrete presente nel luogo santo l'abominio della devastazione, di cui parlò il profeta Daniele - chi legge, comprenda -, 16allora quelli che sono in Giudea fuggano sui monti, 17chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere le cose di casa sua, 18e chi si trova nel campo non torni indietro a prendere il suo mantello. 19In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano!
20Pregate che la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato. 21Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale non vi è mai stata dall'inizio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. 22E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuno si salverebbe; ma, grazie agli eletti, quei giorni saranno abbreviati.
23Allora, se qualcuno vi dirà: «Ecco, il Cristo è qui», oppure: «È là», non credeteci; 24perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e miracoli, così da ingannare, se possibile, anche gli eletti. 25Ecco, io ve l'ho predetto».


“Seduto sul monte degli ulivi” (cf. Mt 24,3) Gesù annuncia ai discepoli: “Vi sarà allora una tribolazione grande…” (v. 21).

“Sull’ala del tempio porrà l’abominio devastante” (cf. v. 15; Dn 9,27), Gesù aveva ascoltato e ora “ri-legge” e invita a “comprendere” nel rotolo di Daniele il segno dell’arrivo di questa tribolazione: un idolo (Antioco Epifane) al posto di Dio. Questa è la profezia di Daniele da “intendere!”. Non è la situazione più ricorrente in cui inciampa ogni umano singolarmente e come comunità, dal “vitello di metallo fuso” (cf. Es 32,4) alla “statua della bestia” (cf. Ap 13,15)?

La venuta del Figlio dell’uomo” (cf. Mt 24,3) troverà questo “desolante abominio”. Gesù ci aveva chiesto per tempo: “Ma il Figlio dell’uomo quando verrà troverà la fede sulla terra?” (cf. Lc 18,8).

L’inganno” è il pericolo principale per i discepoli, infatti Gesù insiste e raccomanda: “Badate che nessuno vi inganni!” (cf. Mt 24,4.11.24). “Molti ingannatori” e “molti ingannati” (cf. Mt 24,5). “Falsi cristi” e “falsi profeti” v. 24). Gli “eletti” non sono garantiti di essere esentati dall’inganno dei “molti ingannatori”. 

È interessante fermarsi sul criterio suggerito da Gesù per riconoscere i “molti falsi”. Grazie all’affinamento dell’ascolto delle parole che udiamo dai falsi potremmo discernere. “‘Ecco, il Cristo è qui’, oppure: ‘È là’” (v. 23): il parlare che non ammette repliche, il parlare assoluto che afferma verità garantite solo perché uscite da una sola bocca. Non siamo ancora rimandati a quell’idolo al posto di Dio da cui il discorso di Gesù era partito?

C’è da “perseverare” e “vigilare” (cf. Mt 24,13.42) fino alla fine “pregando” (v. 20) e non fuggendo (cf. vv. 17-18). Può fuggire una donna partoriente se il bambino spinge per uscire dal grembo? Può fuggire una donna allattante con una bambina attaccata al suo seno (cf. v. 19)? Se fuggono, partoriente e allattante chi potrebbe nascere muore! 

Consolante è il tempo “brevissimo” (cf. v. 22) di questa “grande tribolazione”. Un battito di ciglia. Gesù porta l’esempio del tempo di esecuzione di “un fulmine” (cf. Mt 24,27) sappiamo che è istantaneo, pochi millisecondi!

A ciascuno degli “eletti”, a ciascuno di noi il compito di vivere da subito la “testimonianza” (Mt 24,14), di coltivare, far crescere la fede perché “la veglia e la preghiera” (cf. Mt 26,41) e la “conversione” (cf. Mt 4,17) fino alla fine contro gli idoli, contro la falsità, contro l’eclisse della fuga, ci portino a non “raffreddare l’amore” (cf. Mt 24,12).

fratel Giuseppe