A visita de madre Agnese Magistretti

Bose, 3 novembre 2011
Bose, 3 novembre 2011

De 31 de Outubro a 4 de Novembro de 2011 visitou-nos a madre Agnese Magistretti, durante muitos anos superiora das Irmãs da Anununziata, a comunidade monástica fundada por Don Giuseppe Dossetti agora em Montesole, nos arredores de Marzabotto (BO).

A pochi giorni di distanza dalla visita di madre Cristiana Piccardo, un’altra vera madre spirituale ci ha fatto dono della sua presenza tra noi. Dal 31 ottobre al 4 novembre, accompagnata da sr. Cristina, ci ha visitato madre Agnese Magistretti, per lunghi anni superiora delle sorelle della Piccola famiglia dell’Annunziata, la comunità monastica fondata da don Giuseppe Dossetti, ora a Montesole, nei pressi di Marzabotto (BO).

madre Agnese Magistretti durante la collatio
madre Agnese Magistretti durante la collatio
Questa visita ha rinsaldato una comunione forte tra le nostre comunità monastiche, iniziata con l’amicizia personale di fr. Enzo con don Giuseppe, e poi mai venuta meno nel tempo, sempre intessuta di scambi, visite reciproche (l’ultima, in ordine di tempo, quella di nostra sr. Antonella a metà settembre) e da una forte comunione spirituale che ci fa davvero sentire profondamente uniti nel nostro cammino monastico, nell’ascolto assiduo della Parola e nella vita fraterna. La pratica della lectio divina che è al centro della vita monastica e la ricerca sulle fonti patristiche e liturgiche orientali, condotte dalle sorelle e dai fratelli della Piccola famiglia dell’Annunziata in maniera scrupolosa e come mezzo di nutrimento spirituale solido, sono state sempre per noi, inoltre, di grande stimolo ed esempio.

Madre Agnese ci ha mostrato, stando in questi giorni in mezzo a noi con la sua presenza gioiosa e il suo volto luminoso, la fecondità di una vita di assidua e perseverante fedeltà al vangelo, alla tradizione monastica e patristica, all’obbedienza e al servizio della comunità di fratelli e sorelle. La sera precedente la sua partenza, fr. Enzo alla fine del vespro ha chiesto a lei di impartire la benedizione su tutti i presenti.

Nella collatio monastica che abbiamo avuto con lei prima della sua partenza, ci ha trasmesso tutto questo con semplicità e radicalità: “Attaccati alla Scrittura e ai padri noi siamo nelle mani migliori. Don Giuseppe ci ha aperto l’accesso alle fonti della vita cristiana e monastica, e queste ci restano come guide prime, essenziali. Sulla base di questo attaccamento dobbiamo poi dare una testimonianza forte di una vita fraterna, una vita di comunione che sia eloquente”.

La conversazione con madre Agnese si è allargata sugli orizzonti delle presenze monastiche che la Piccola famiglia dell’Annunziata ha in Italia e in Medio Oriente (Israele e Giordania). Nelle sue parole abbiamo percepito una tensione ancora viva nei confronti del radicamento del monachesimo nelle culture orientali, realizzato in un dialogo rispettoso con le altre genti e le altre culture, oggi soprattutto con l’islam: “La presenza monastica può offrire una goccia di compassione nel grande mare dei drammi della storia; per far questo è necessario tenere insieme – come diceva don Giuseppe – la Bibbia e la coscienza dei drammi umani … Così la nostra presenza in Giordania, discreta e silenziosa, è una presenza eminentemente di preghiera, che nel tempo si è conquistata il rispetto e la stima della popolazione locale musulmana”.

La sua “fiducia nelle grandi energie spirituali che ci trascendono”, come ci ha detto, ci incoraggia a proseguire il nostro cammino monastico con fede nella grazia e nell’amore di Dio, sempre più grande del nostro cuore, nella preghiera personale assidua, fondamentale “ministero” della nostra vita monastica, nella preghiera liturgica, fondamentale “scuola di formazione alla vita spirituale”, nell’obbedienza reciproca senza riserve: “Ogni fratello e ogni sorella, con la loro vita e la loro morte, sono un grande insegnamento per tutti noi … Ci sentiamo davvero circondati da una ‘grande nube di testimoni’: uomini e donne con grandi difetti ma riempiti dalla grazia di Dio … La vita fraterna, l’obbedienza reciproca, lo spossessamento di sé aiutano a fare spazio all’azione della grazia di Dio”.

Facendo tesoro di queste parole, avendo percepito in lei un’esistenza pervenuta nella fedeltà e nella pazienza alla pienezza radiosa dei giorni, ringraziamo il Signore per la vita e la testimonianza di madre Agnese, che continueremo ad accompagnare con la nostra preghiera, insieme al ricordo orante per tutte le sue sorelle e i suoi fratelli.