Começar o Advento


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Ma dobbiamo chiederci: oggi, i cristiani attendono ancora e con convinzione la venuta del Signore? È una domanda che la chiesa deve porsi perché essa è definita da ciò che attende e spera, e inoltre perché oggi in realtà c’è un complotto di silenzio su questo evento posto da Gesù davanti a noi come giudizio innanzitutto misericordioso, ma anche capace di rivelare la giustizia e la verità di ciascuno, come incontro con il Signore nella gloria, come Regno finalmente compiuto nell’eternità. Spesso si ha l’impressione che i cristiani leggano il tempo mondanamente, come un eternum continuum, come tempo omogeneo, privo di sorprese e di novità essenziali, un infinito cattivo, un eterno presente in cui possono accadere tante cose, ma non la venuta del Signore Gesù Cristo!

Per molti cristiani l’Avvento non è forse diventato una semplice preparazione al Natale, quasi che si attendesse ancora la venuta di Gesù nella carne della nostra umanità e nella povertà di Betlemme? Ingenua regressione devota che depaupera la speranza cristiana! In verità, il cristiano ha consapevolezza che se non c’è la venuta del Signore nella gloria allora egli è da compiangere più di tutti i miserabili della terra (cf. 1Cor 15,19, dove si parla della fede nella resurrezione), e se non c’è un futuro caratterizzato dal novum che il Signore può instaurare, allora la sequela di Gesù nell’oggi storico diviene insostenibile. Un tempo sprovvisto di direzione e di orientamento, che senso può avere e quali speranze può dischiudere?