Mulheres enamoradas de Deus
Lasciato alle spalle ormai da tempo (ma a livello pratico è proprio così?) il paradigma della "subordinazione" della donna all'uomo, così come il suo antipodo radicale femminista, si potrebbe andare oltre la rigida parità spesso artificiosa (le «quote rosa»...) e imboccare una via più "simbolica", cioè unificatrice, quella della reciprocità nell'equivalenza e nella differenza. È, dunque, indispensabile una metamorfosi, superando appunto sia il modello di inferiorità/complementarità, sia quello dell'astratta parità/identità, per sfociare in una reciprocità relazionale sulla base dell'equivalenza.
A questo esito aiutano anche le altre fisionomie femminili raccolte da Lisa Cremaschi: dalle «bibliste» Marcella e Paola, le nobildonne romane discepole e amiche di san Girolamo, il celebre traduttore latino delle Sacre Scritture, fino alla bellissima Melania la Giovane (così denominata per distinguerla dalla più radicale nonna Melania), ricca, affascinante, colta, appartenente all'alta società romana, coniugata contro la sua volontà a un cugino che con lei prenderà i voti monastici. Lasciamo ai lettori di seguire le avventure umane e spirituali di Melania attraverso la narrazione del suo segretario Geronzio, un nome liberamente evocato nel poemetto Gerontion di Eliot (1920). Rimane, comunque, forte l'impressione che queste donne di terre e origini diverse, capaci di inerpicarsi sui sentieri ardui della spiritualità e dell'interiorità, con libertà, originalità e creatività, lasciano nel lettore moderno. Spogliata della sua enfasi, dovremmo alla fine condividere la sostanza della considerazione del Diario di un poeta di Alfred de Vigny: «Dopo aver riflettuto bene sul destino delle donne in tutti i tempi e in tutti i Paesi, ho finito per convincermi che ogni uomo dovrebbe dire a ogni donna, invece del solito "buon giorno!", un "Perdona!"».
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LISA CREMASCHI
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Vite di monache d'oriente e d'occidente