Synthèse des travaux du vendredi 6 septembre 2013

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XXIe Colloque œcuménique international de spiritualité orthodoxe
LES ÂGES DE LA VIE SPIRITUELLE 
Bose, mercredi 4 - samedi 7 septembre 2013
en collaboration avec les Eglises orthodoxes

I lavori della terza giornata sono iniziati con una comunicazione da parte di fr. Guido Dotti della Comunità di Bose che propone ai partecipanti di aderire a un comunicato in favore della pace in Siria e al digiuno indetto da papa Francesco per lo stesso scopo, sabato 7 settembre.

Di seguito IGNATIE MURES, del Patriarcato di Romania, legge il messaggio del patriarca Daniel; fr. HYACINTHE DESTIVELLE, membro del  Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani legge il messaggio del Card. Kurt Koch; e l’archimandrita del Trono ecumenico ATHENAGORAS FASIOLO trasmette un saluto da parte del metropolita Gennadios d’Italia.

La mattinata prevede tre relazioni. La prima, “Possono aiutare le crisi nella crescita spirituale?” è di p. VASSILIOS THERMOS, presbitero greco, psicologo, professore di teologia sociale all’Università di Atene ed esperto del rapporto tra teologia e psicanalisi: dopo aver evidenziato che ogni crisi può essere allo stesso tempo un rischio dagli esiti mortiferi e un’occasione propizia di progresso e maturazione spirituale, nell’ultima parte dell’intervento sottolinea come i cristiani dovrebbero imparare a pensare le crisi in modo meno individualistico valorizzandole a vantaggio dell’intero corpo ecclesiale, perché la chiesa è precisamente quel «laboratorio dove le crisi possono essere trasformate in vie di salvezza».

La seconda relazione “L’arte di invecchiare nella vita cristiana” è affidata a ANDREI PLE?U, filosofo, saggista, giornalista e critico letterario rumeno, che ha ricoperto in passato nel suo paese importanti cariche politiche, come quella di ministro della cultura e degli affari esteri. Egli sottolinea che ciò che la tradizione cristiana ha definito «anzianità» in senso positivo, quale fonte di autorità e di magistero spirituale, non è il frutto di un accumulo puramente quantitativo di esperienze dovute all’età avanzata, ma è una qualità che può manifestarsi in ogni età della vita nella misura in cui si vive il tempo come «occasione» (kairós), situandosi al di là del mero flusso cronologico, e mantenendo un contatto con le «origini» e la «trascendenza» del mondo e della vita.

L’ultimo intervento, il più intenso e vibrante della mattinata, quello di JOHN BEHR, presbitero e teologo ortodosso, decano del St Vladimir’s Theological Seminary, è sul “Vivere la morte cristiana”. Per un cristiano – afferma -- la vita viene attraverso la morte: la sua vita prende avvio dalla decisione di morire a se stesso, in forza del battesimo, prendendo su di sé la “croce” e non vivendo più per se stesso ma per gli altri, e culmina nell’atto di trasformare il proprio concreto morire in una manifestazione del mistero pasquale.

Tutti e tre gli interventi, molto densi e profondi, sollevano domande e un acceso dibattito tra il pubblico presente.

Il pomeriggio, dopo una visita guidata ai laboratori artigianali e i saluti del metropolita + DOMETIAN DI VIDIN del Patriarcato di Bulgaria e dell’arcivescovo + ANTONIO MENNINI, attuale nunzio apostolico in Gran Bretagna (già nunzio apostolico presso la Federazione Russa), è INTERAMENTE dedicato alla tavola rotonda sul tema: “La speranza cristiana nelle età della vita”, presieduta con equilibrio e sapienza da KONSTANTIN SIGOV, filosofo ucraino di Kiev e assiduo frequentatore dei convegni di Bose. Partecipano + VASILIOS (KARAYIANNIS), metropolita di Constantia-Ammochostos (Cipro), dal 2006 moderatore di Fede e Costituzione, commissione del Consiglio ecumenico delle chiese di Ginevra; ATHANASIOS PAPATHANASSIOU, teologo laico di Atene e direttore dell’importante rivista teologica Synaxis; ANTOINE ARJAKOVSKY, storico ortodosso francese, impegnato in ambito ecumenico.

Il pomeriggio si conclude con la celebrazione, nella chiesa della comunità, dei Vespri ortodossi per la pre-festa della Natività della Madre di Dio, presieduti dall’Archimandrita Athenagoras.