Messaggio di Daniel, Patriarca di Romania

XV Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
IL CRISTO TRASFIGURATO NELLA TRADIZIONE SPIRITUALE ORTODOSSA
Bose, 16-19 settembre 2007
in collaborazione con le Chiese Ortodosse

Daniel, Patriarca eletto della Chiesa Ortodossa RomenaMESSAGGIO DI DANIEL, PATRIARCA DI ROMANIA

15 settembre 2007

Eccellenze Vostre,
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo
,

Il tema della XV-a Conferenza Internazionale ed Ecumenica dedicato alla Trasfigurazione di Cristo nella Tradizione Spirituale Ortodossa è una buona occasione di riflettere sull'importanza della "Luce di Cristo che illumina tutti", un tema molto familiare per noi cristiani ortodossi, e che allo stesso tempo ha guidato la riflessione del "Terzo incontro Ecumenico delle Chiese Europee", appena concluso qualche giorno fa a Sibiu in Romania. La venuta nel mondo del Signore Gesù Cristo è per noi cristiani la manifestazione della luce. L'apoteosi di questa manifestazione è la trasfigurazione di Cristo sul Monte Tabor davanti ai suoi discepoli.

La divina Trasfigurazione del Signore sul Monte è uno dei temi mistagogici maggiori della tradizione e spiritualita ortodossa. La santa Trasfigurazione riveste di fatto un'importanza eccezionale nella vita e nella spiritualità della Chiesa, come lo riflette l'esegesi patristica, la Liturgia e la vita spirituale dei fedeli.

Anche la parte dell'esegesi moderna più attenta e sensibile giunge a comprendere che la Trasfigurazione è connessa da una parte con la Passione e la Croce, dall'altra con la Resurrezione, della quale in qualche modo è la prolessi misteriosa. Tale esegesi conferma la giustezza delle analisi condotte senza pregiudizi (per i quali la Trasfigurazione sarebbe una narrazione secondaria, di tipo apocalittico, e perciò leggendario). Tanto più che questa nuova e giusta esegesi in genere non conosce affatto la teologia dei Padri sulla Trasfigurazione, la quale precisamente, seguendo fedelmente la tradizione evangelica, comprende in modo retto ed acuto le realtà Croce-Trasfigurazione-Resurrezione, e l'escatologia in qualche modo anticipata. I Padri della Chiesa hanno interpretato la divina Trasfigurazione prima di tutto come una Teofania, nel secondo posto come un evento soteriologico e nel terzo luogo come manifestazione in anticipo del Regno di Dio.

Il primo senso deriva dalla convinzione che l'uomo è incapace di conoscere Dio: la divina Trasfigurazione di Gesù nasconde il volto del Padre proprio nel momento in cui si rivela se stesso. Il secondo senso su cui si è fermato San Cirilo d'Alessandria vede nella divina Trasfigurazione il preludio della Passione di Cristo: dal Monte Tabor si guarda verso il Golgota. Dall'altra parte, la presenza di Mosè ed Elia mette in risalto l'armonia dei due Testamenti. Il Monte Tabor essendo un monte alto sul quale La Legge (Mose) e Profeti (Elia) parlano con la Grazia (Cristo). Infine I Santi Padri della Chiesa vedono nella divina Trasfigurazione una anticipazione del Regno di Dio. Il Monte sacro avvolto dalla gloria del Figlio di Dio, diventa il seme di una nuova creazione, rinnovata completamente. Ecco il motivo per il quale, secondo l'insegnamento dei Padri, la luce taborica è la stessa con la gloria della Risurrezione del Signore, e altresì un argomento contro gli scettici per mostrargli che i corpi di coloro che risorgeranno nell’ "Ottavo Giorno" non saranno apparenti ma concreti.

Possiamo aggiungere che la divina Trasfigurazione è il modello biblico del progresso spirituale che porta l'uomo alla deificazione e a contemplare la luce e la bellezza immortale. Cosi come Dio scende fino a livello dell'uomo nella grotta di Betlemme, l'uomo Cristo s'innalza fino a Dio sul Monte Tabor. Questa è la vera via della iniziazione cristiana, cioè di quella crescita interiore grazie alla quale una persona battezzata giunge a contemplare Dio già da questa vita.

Congratulandomi con gli organizzatori di questo convegno invochiamo su voi la grazia e l'infinita misericordia del Padre delle luci e delle tenerezze del Signore nostro Gesù Cristo.

† Daniel,
Patriarca eletto della Chiesa Ortodossa Romena