Vangelo, quotidiano, monastero di Bose
3 luglio 2024
Dopo la celebrazione liturgica nei giorni scorsi della solennità dei santi Pietro e Paolo e della festa del Collegio apostolico, oggi facciamo memoria ancora una volta di un amico e discepolo di Gesù, testimone insieme agli altri apostoli della sua risurrezione. È Tommaso, che compare discretamente nelle liste dei nomi dei dodici apostoli nei vangeli sinottici, e che l’evangelista Giovanni ci presenta con le sue tinte caravaggiesche, come un nostro fratello “gemello” – Didimo – nell’esuberanza febbrile e passionale, nella ricerca ansimante della verità, nell’inquietudine, nella doppiezza, nel dubbio, nella titubanza.
Vangelo della Domenica
30 giugno 2024
XIII domenica nell’anno
Marco 5,21-43
di Sabino Chialà
Per Gesù non vi è distanza che possa resistere alla forza della sua parola risanatrice, nella misura in cui l’essere umano le apra un varco. E questo varco, cui non può essere di impedimento alcuna barriera, neppure religiosa, si chiama “fede” e si esprime nel coraggio di credere alla parola efficace di Gesù che risana, salva e ridà la vita.