Notizie della comunità
Lettera agli amici Qiqajon di Bose n. 71 - Avvento
Nei mesi intercorsi dall’ultima Lettera agli amici abbiamo apportato alcune modifiche al nostro Statuto: fin dalla sua adozione cinque anni fa, eravamo consapevoli della necessità di riesaminarlo dopo un periodo di concreta applicazione. Alcune criticità emerse in questi anni e il discernimento operato ascoltando alcune autorevoli figure monastiche da sempre vicine alla Comunità ci hanno portato, dopo l’accurato lavoro di una commissione interna, a un’approfondita discussione da parte di tutti i fratelli e le sorelle sull’intero testo emendato e all’approvazione all’unanimità delle modifiche apportate nel consiglio del 27 ottobre.
Abbiamo constatato anche la necessità che alcuni fratelli si incamminassero nel percorso verso l’ordinazione presbiterale, a servizio della Comunità a Bose e nelle varie Fraternità, nonché dei loro ospiti: in un dialogo con il Vescovo di Biella + Roberto Farinella, su indicazione del priore fr. Luciano, fr. Raffaele e fr. Fabio hanno dato la loro disponibilità a intraprendere questo cammino e il 22 dicembre verranno ordinati diaconi.
In questa seconda parte dell’anno, grazie all’allentarsi delle misure atte a contenere la pandemia, abbiamo anche potuto ravvivare alcuni dei nostri rapporti ecumenici: in particolare dall’8 all’11 settembre, fr. Luigi e fr. Federico si sono recati in Armenia su invito del Catholikos Karekin II per partecipare a un convegno su “Libertà religiosa e pace internazionale”, organizzato dalla Chiesa Apostolica Armena presso la sede primaziale di Etchmiadzin. È stata anche l’occasione per visitare alcuni dei più impor- tanti monasteri di quella terra.
In questo periodo si è anche intensificata la nostra collaborazione con il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, con il Consiglio Ecumenico delle Chiese e con l’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo della CEI. Le relazioni di conoscenza e di amicizia che si sono costruite in questi decenni stanno trovando vie nuove di collaborazione per porre segni tangibili del comune anelito all’unità visibile dei discepoli del Signore.
All’interno di un tempo di ripensamento sul senso e significato di alcuni aspetti della nostra vita comunitaria, questi ultimi mesi sono stati dedicati anche a una riflessione sul cammino di formazione proposto a chi arriva in comunità. Un’équipe di formazione, creata ormai da qualche anno con il compito specifico di occuparsi del- la formazione in senso ampio, anche di quella “permanente”, si è dedicata alla prima stesura di una Ratio Formationis che permette di fissare obiettivi del percorso formativo, strumenti, momenti di passaggio, con il fine di aiutare sia quanti iniziano il cammino che le figure dei formatori, per non delegare tale ambito solo alla buona volontà personale. La stesura di questo documento ha preso forma grazie a un confronto con altre comunità monastiche e in dialogo con figure formative a sostegno di una crescita umana e spirituale. I giovani e le giovani che si affacciano alle nostre porte rivelano un vissuto umano e spirituale diverso dal passato: questo rende necessari cambiamenti e proposte di nuovi percorsi, senza perdere mai di vista la tradizione dalla quale la comunità continua ad attingere. In questo cammino di formazione riveste un ruolo particolare lo Studium. Lo studio all’interno della giornata monastica è stato da sempre momento essenziale, finalizzato non tanto alla pura preparazione intellettuale, ma a offrire ai fratelli e alle sorelle linguaggio ed elementi utili per vivere con maggior consapevolezza la propria vita umana e monastica. Anche questo percorso di studi è stato aggiornato, prevedendo un anno propedeutico proposto a chi arriva in comunità, con corsi introduttivi a varie materie, successivamente approfondite nei corsi di noviziato.
Nonostante i tempi difficili per l’editoria, soprattutto cattolica, l’équipe redazionale delle nostre Edizioni Qiqajon, rinnovata negli ultimi tempi, ha proseguito il suo lavoro, pubblicando nel 2021 una ventina di titoli, che rispecchiano gli interessi e le competenze della comunità: spiritualità biblica (D. Horvilleur, L. Bruni, A. Lécu e É. Cuvillier), padri della chiesa (Isacco di Ninive, Nerses Shnorali e gli Atti dell’ultimo convegno di spiritualità ortodossa), monachesimo (J.-C. Lavigne), liturgia (Atti dell’ultimo convegno liturgico), vari temi di vita spirituale (E. Faure, É. de Clermont- Tonner, F. Cassingena-Trévedy con F. Cheng, G. Bruni, A. Mello, S. Chialà e L. d’Ayala Valva).
Abbiamo voluto segnare anche tre anniversari: i duecento anni dalla nascita di Fëdor Dostoevskij, con un contributo di S. Salvestroni; i sessant’anni dalla morte di Dag Hammarskjöld, con uno studio di R. Lipsey; e i novant’anni di don Angelo Casati, un carissimo amico della comunità, con la pubblicazione di una raccolta di sue poesie, introdotte da Livia Chandra Candiani, con cui abbiamo inaugurato una nuova collana intitolata “Ri-sguardi”. Un agile volume lo abbiamo dedicato anche alla riflessione sull’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco, introdotto dall’arci- vescovo di Palermo, + Corrado Lorefice, e composto da quattro contributi, a firma di A. Courban, L. Floridi, R. Repole e R. Virgili.
Notizie da Bose
L’ospitalità “residenziale” a Bose, ripresa in modo continuativo a fine aprile, ci ha permesso di rinnovare l’incontro con numerosi amici e ospiti dopo l’interruzione forzata a causa dell’epidemia. Questo ricominciamento ci ha dato l’occasione di riflettere sul ministero di accoglienza così fondamentale per la nostra vita monastica, per ripensarlo in obbedienza alla realtà storica – sociale, ecclesiale, comunitaria – che stiamo vivendo, senza venire meno a quei tratti specifici con cui si è venuto caratterizzando nel corso degli anni. Attraverso la partecipazione alla preghiera comunitaria quotidiana, la lectio divina sul vangelo del giorno, le iniziative programmate (giornate di ritiro e di confronto, corsi biblici, esercizi spirituali...), le varie occasioni di incontro personale desideriamo continuare a offrire, in un clima di silenzio e raccoglimento, la possibilità di una sosta nel cammino umano e di fede.
Anche quest’anno il calendario delle proposte in programma è stato arricchito dal contributo di relatori esterni che hanno spezzato con noi il pane della Parola nell’ambito dei corsi biblici (Massimo Grilli, Rosanna Virgili, Paolo Alliata, Daniel Marguerat), o ci hanno offerto la possibilità di riflettere e dialogare su temi attinenti la sfera umana e civile (le giornate di confronto con Agnese Moro e Adriana Faranda sul tema “La giustizia dell’incontro”, e con Chiara Giaccardi e Mauro Magatti che ci hanno aiuta- to a leggere “in che mondo vivremo” dopo lo scoppio della pandemia).
Non intendiamo rinunciare alla dimensione ecumenica riflessa dalla composizione dei membri della nostra comunità e vissuta nel ministero di accoglienza di uomini e donne appartenenti a confessioni cristiane di- verse che regolarmente ci visitano. In questa prospettiva stiamo valutando come riprendere gli incontri e i convegni ecumenici organizzati insieme ai fratelli delle chiese Ortodosse e della Riforma. Nello stesso spirito abbiamo accolto Melchisedek, amico del Monastero ortodosso di Cristo Pantocratore di Arona, sotto la giurisdizione dell’Arcivescovado per le chiese ortodosse russe in Europa Occidentale, che da alcuni mesi condivide la nostra vita di lavoro, preghiera e studio.
La stagione agricola trascorsa è stata caratterizzata da abbondanti raccolti di verdura, un fatto sorprendente se si considerano gli sbalzi di temperatura improvvisi e la presenza o la carenza di piogge nei periodi sbagliati per le coltivazioni. Nonostante queste avversità climatiche, di cui ormai dobbiamo tener conto, il lavoro della campagna continua a darci un apporto fondamentale sia economico sia di incontro. La coltivazione della terra, che da sempre è stata una attività sia dell’umanità in generale, sia nel nostro specifico, un lavoro che non è mai mancato nella vita monastica ci per- mette di entrare in contatto con tanta gente: sia con i nostri ospiti sia con chi è attratto dall’attenzione verso il crea- to o semplicemente con chi svolge un lavoro agricolo e con i quali c’è uno scambio reciproco di conoscenze.
La condivisione dei frutti della terra è stata occasione di incontro con i nostri ospiti alla tavola della comunità e anche occasione di scambio con la gente del posto che viene ad acquistare i nostri prodotti. Quest’an- no c’è stata anche la possibilità di incontrare, attraverso di essi, i pellegrini che percorrono il cammino verso Oropa, che facendo tappa da noi, si sono ritemprati acquistando le fragole dell’orto.
Dunque anche quest’anno il lavoro della terra ci ha permesso nella semplicità di creare nuove forme di incontro con chi trascorre da noi anche solo poco tempo e attraverso i nostri pro- dotti abbiamo cercato di trasmettere quella cura necessaria verso il creato con la quale portiamo avanti il nostro lavoro.
Notizie dalla fraternità di Ostuni
I mesi trascorsi di Ostuni sono stati di intensa mobilità e scambio con Bose. Diversi fratelli han- no soggiornato in fraternità aiutandoci con le loro competenze: da maggio a luglio fr. Lorenzo, che è poi tornato a settembre; nel mese di agosto fr. Marcello, mentre a inizio novembre è arrivato fr. Giandomenico.
Durante l’estate abbiamo tenuto due corsi biblici e un laboratorio formativo. Le settimane senza corsi han- no avuto molti ospiti residenti, più del solito, quasi a indicare il desiderio delle persone di avere un tempo per ritrovarsi e aver cura di sé dopo la tempesta della pandemia.
A inizio luglio abbiamo ospitato Hamdan al Zeqri, un imam che si occupa dell’assistenza ai carcerati musulmani, a Ostuni per il seminario estivo di una scuola di formazione di psichiatria a cui è stato chiesto anche un nostro contributo.
Abbiamo accolto per un campo di servizio i giovani di una parrocchia di Mesagne e degli scout di Barletta. A fine settembre ha trascorso da noi un fine settimana un campo di formazione metodologica dell’Agesci.
Ci è stato chiesto di predicare il ritiro mensile alle comunità dei Salesiani del Salento e di tenere degli incontri ai giovani della diocesi di Conversano-Monopoli. Con l’inizio dell’Avvento abbia- mo tenuto il primo ritiro domenicale, dopo l’interruzione dell’anno scorso a marzo causata dalla pandemia.
Notizie dalla fraternità di Assisi
Riprendiamo di Assisi il nostro breve racconto della vita della nostra fraternità da dove ci eravamo lasciati, cioè dalla Pentecoste scorsa: scrivevamo che il movimento di ospiti e visitatori – che praticamente si era interrotto nel novembre 2020 – stava lentamente riprendendo. Questa lenta ripresa, iniziata verso metà maggio con i primi ospiti residenziali, è continuata per tutta l’estate, anche se abbiamo scelto di mantenere l’ospitalità entro il numero massimo di 8-9 persone a settimana. Così come, in fondo, era successo l’estate scorsa, con la differenza che quest’anno è sta- ta più significativa la presenza degli stranieri (tra cui alcuni pellegrini in cammino sui passi di san Francesco) e di vari gruppi scout (tra cui uno anche da Lione), che ci hanno tenuto compagnia da metà luglio fino quasi alla fine di agosto. Una presenza da segnalare è quella del rev. Jamie Hawkey, presbitero anglicano e amico di lunga data della fraternità, attualmente teologo a Westminster, che ha sostato da noi per tutto il mese di novembre per completare la stesura di un suo libro sull’ecclesiologia anglicana. Da segnalare anche che domenica 28 novembre abbiamo tenuto il ritiro di Avvento predicato da fr. Daniele a noi e agli ospiti e amici: l’ultimo incontro aperto al pubblico era stato il ritiro di
Quaresima del 2020, qualche giorno prima del primo lockdown.
L’estate è stata caratterizzata da temperature elevate e scarsità (per non dire assenza) di piogge che però non hanno compromesso la buona riuscita – sia come quantità che come qualità dell’uva – delle vendemmie settembrine di merlot e di grechetto. Non si può dire invece la stessa cosa del raccolto delle olive, di buona qualità ma di modesta quantità, come del resto in tutta l’Umbria.
Oltre a queste attività interne alla fraternità, continua anche il lavoro di fr. Nimal nel centro vaccinale di Bastia Umbra, iniziato in primavera e che lo tiene tuttora molto impegnato.
Notizie dalla fraternità di Civitella san Paolo
Nei primi giorni di giugno abbiamo aperto l’ospitalità con due giorni bellissimi di riflessione e preghiera a partire dall’enciclica di papa Francesco Fratelli tutti con la biblista Rosanna Virgili. Sono seguiti nei mesi successivi vari incontri tenuti anche dalle sorelle del- la fraternità con numerosi amici, ospiti, ragazzi scout che hanno condiviso con noi i loro cammini, preoccupazioni e speranze. Abbiamo ospitato gli amici di Ore Undici per una settima- na di esercizi spirituali tenuti da don Mario de Maio e Agnese Mascetti. Nel mese di ottobre l’incontro “Dare for- ma al futuro” con il priore fr. Luciano ci ha aiutato a trovare delle linee guida per come cercare di affrontare e vivere questi tempi difficili che mettono alla prova. Anche il gruppo di fami- glie, che da anni vive un legame forte con la comunità, ha potuto finalmente radunarsi con grande gioia.
La conclusione dei lavori edili ha permesso di poter abitare gli spazi rinnovati per l’accoglienza nella semplicità e nella bellezza della campagna che circonda il monastero.
La terra ci ha rallegrato con molti frutti dell’orto, un’abbondante vendemmia in settembre e un buon raccolto di olive in ottobre.
Abbiamo sperimentato in modo particolare molta vicinanza, grande affetto, amicizia e disponibilità da parte di molti amici che ci hanno sostenuto nel seguire le situazioni di salute delle sorelle più anziane, che ora stanno bene. Questa presenza generosa e amorevole ci ha colpito molto e siamo infinita- mente grate a ciascuno e ciascuna per questo grande dono fraterno.
Ci hanno rallegrato e sostenuto in questi mesi anche le visite del nostro vescovo + Romano Rossi e varie visi- te di fratelli e sorelle della comunità. Il tempo di Avvento è iniziato con una meditazione sulle “Parabole del Regno” tenuta dalla sr. Lisa alla presenza di un numeroso gruppo di amici e ospiti.
Novità e continuità a Cellole
Il cammino di pacificazione all’interno della nostra comunità, intrapreso con il reinizio della vita monastica a Cellole la scorsa primavera, ha condotto il 25 ottobre 2021 all’approvazione, con votazione unanime da parte del consiglio della Comunità monastica di Bose, della autonomia della Fraternità di Cellole.
In accordo tra i fratelli di Cellole e il Consiglio della Comunità, come nome della nuova realtà monastica è stato scelto Comunità monastica a Cellole secondo la Regola di Bose, nome che sottolinea la novità e la continuità del- la presenza monastica a Cellole.
I fratelli e le sorelle di Bose e di Cellole rendono grazie con gioia al Signore per questo cammino, si impegnano a proseguirlo nella verità e nella carità e lo affidano alla preghiera di quanti non hanno cessato di mostrare la loro vicinanza alla nostra vicenda comunitaria.