Intervento di Mons. Brian Farrell

XVIII Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
COMUNIONE E SOLITUDINE NELLA TRADIZIONE ORTODOSSA
Bose, 8-11 settembre 2010
in collaborazione con le Chiese Ortodosse

+ Brian Farrel, Segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristianiINTERVENTO DI MONS. BRIAN FARRELL

Bose, 11 settembre 2010

Fratel Enzo, fratelli e e sorelle della comunità,
Eminenze ed Eccellenze, a tutti voi amici

porto il saluto del nostro Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani che è un saluto che viene dal cuore ma su cui ho anche riflettuto perchè stamattina nella liturgia della chiesa latina san Luca ci ha ricordato che l'albero buono produce buoni frutti e francamente come si può venire a Bose e non sentire che questo è un albero buono che sta producendo da tanti anni frutti ottimi nella vigna del Signore? Frutti di santità monastica, di vita in comune, di preghiera comune e di preghiera in solitudine. Qui c'è il respiro di questa presenza del Signore che si fa presente quando siamo davanti a Lui nella preghiera e quest'albero buono sta producendo frutti ottimi per la causa dell'unità dei cristiani.

Nel nostro consiglio quest'anno stiamo celebrando 50 anni da quando papa Giovanni XXIII disse un giorno "... e voglio per il Concilio invitare i fratelli delle altre chiese..." e un pò non sapevano come fare e da lì, da questo problema concreto e pratico è nato il segretariato, adesso dopo 50 anni riflettiamo per vedere la strada fatta e per vedere che cosa vuole il Signore da noi i questi tempi. Siamo assolutamente sorpresi di quanto sono cambiate le cose in 50 anni, e su questo torno alla grande enciclica di Giovanni paolo II Ut unum sint in cui dice: "...forse il frutto più grande di tutto il cammino fatto, è la fratellanza riscoperta, prima non ci parlavamo, adesso ci sentiamo fratelli e sorelle in Cristo su una strada che porterà certamente con l'aiuto del Signore verso un unità più grande...".

Quando sono arrivato ieri ho visto che tra voi ci sono molti giovani e nella nostra riflessione i giovani hanno un posto molto particolare perchè c'è un problema strutturale. Noi cha abbiamo vissuto il tempo del Concilio vaticano II abbiamo visto il gesto straordinario dell'incontro tra il Patriarca Athenagoras e Paolo VI, abbiamo visto la prima visita dell'arcivescovo di Canterbury, abbiamo visto tante cose straordinarie, ma i giovani oggi non hanno il senso forse così vivo del cambiamento che è avvenuto. Voglio invitare tutti i giovani a prendere su di sè la missione, di portare avanti questa missione della ricerca dell'unità di tutti i cristiani per il bene del mondo "perché il mondo creda".

Con questi poveri pensieri vorrei ringraziare la comunità di Bose perchè con il XIX prossimo Convegno - per quello che ho sentito da voi-  mi sembra ancora più utile, più approfondito e istruttivo, ...stiamo andando avanti!

Grazie a tutti voi!

+ Brian Farrell
Segretario del Pontificio Consiglio
per la promozione dell'unità dei cristiani