“Quanti pani avete?”

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Carissimi amici, carissime amiche,
proseguiamo il nostro viaggio con Gesù, il quale dopo averci interrogati sulla sua identità (“Voi chi dite che io sia?”) e sulla nostra (“Qual è il tuo nome?”) in questa nuova tappa passa dall’essere all’avere e ci interroga su ciò che possediamo e sulla nostra capacità di condivisione: “Quanti pani avete?”. Una domanda semplice ma su ciò che è essenziale per vivere è posta da Gesù ai suoi discepoli, che lo invitano a rimandare a casa le folle che sono state a lungo ad ascoltarlo: siamo nel contesto della narrazione di uno degli episodi più conosciuti dei racconti evangelici, ovvero la cosiddetta “moltiplicazione dei pani”, cosiddetta perché in realtà, piuttosto che parlare di moltiplicazione, dovremmo parlare di suddivisione, di condivisione.

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“Cosa sta scritto? Come leggi?”

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Cari amici, care amiche,
proseguiamo il nostro viaggio in compagnia di Gesù e lasciamo risuonare un’ulteriore sua domanda, anzi, in realtà una domanda che si articola in due interrogativi, perché Gesù interroga lo scriba (che a sua volta l’aveva interpellato su cosa dovesse fare per ereditare la vita eterna) ponendogli un doppio quesito che riguarda la lettura: cosa sta scritto e come leggi?

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Allora… siete pronti?

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Carissimi amici e carissime amiche,

l’anno scorso abbiamo viaggiato insieme per raggiungere gli anziani nel deserto e attingere da loro l’acqua fresca e limpida della loro sapienza, eco pura della Parola ascoltata e incarnata. Quest’anno staremo fermi ma, in un certo senso, viaggeremo ancora. Sarà un viaggio diverso, che ci porterà a incontrare lo straniero che abita in noi, a scoprire paesaggi nuovi, non fuori di noi ma in noi stessi. Sarà un viaggio interiore, per ascoltare il nostro cuore, conoscerlo meglio e così indirizzare le nostre vite su sentieri di pace e libertà, quella pace e quella libertà che possiamo mettere a fondamento delle nostre relazioni solo se le portiamo come radici ben sviluppate in noi.

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