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27 gennaio

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NINO, icona russa del XX sec.
NINO, icona russa del XX sec.

Nino (ca 276-340)
testimone

 

La chiesa georgiana ricorda oggi Nino, evangelizzatrice della Georgia.
Le scarse notizie che abbiamo sulla sua vita e sulla sua attività missionaria derivano dalla Storia ecclesiastica di Rufino di Aquileia. Si racconta che Nino, forse originaria della Cappadocia, trascorse diversi anni a Gerusalemme; da qui fu deportata e condotta prigioniera in Georgia; chiamata a servire alla corte reale, convertì al cristianesimo dapprima la regina e, in seguito, anche il re che si impegnò personalmente a sostenere l’evangelizzazione della Georgia.
In realtà nel racconto di Rufino la schiava è anonima; soltanto a partire dall’viii secolo, col fiorire di leggende sulla sua vita, le venne dato il nome di Nouné e successivamente di Nino


TRACCE DI LETTURA

Al tempo della conversione dell'Etiopia anche la popolazione degli Iberi, che abitava una zona estesa sotto il cielo del Ponto, ebbe modo di abbracciare l'alleanza della Parola divina e la fede nel Regno futuro. A dare inizio alla prima origine di questo dono così grande fu una donna, schiava di condizione. Mentre si trovava tra quel popolo, conduceva una vita fedele, morigerata e casta, e poiché tutti i giorni e tutte le notti rivolgeva a Dio lunghe preghiere, questa stessa sua condotta insolita divenne motivo di ammirazione per quei barbari, e la gente si domandava con molta curiosità che cosa tutto questo potesse significare. Ed essa, com'era naturale, confessava semplicemente che in quel modo intendeva adorare il Cristo come Dio.
(Rufino, Storia della chiesa 1,11)


PREGHIERA
Collaboratrice dei servi della parola di Dio,
strumento della predicazione di Andrea,
Apostola dei georgiani
e arpa dello Spirito santo,
santa Nino,
prega Cristo Dio per la salvezza delle nostre anime.


LETTURE BIBLICHE
1Cor 4,6-16 o Gal 3,23-29; Mt 25,1-13 o Lc 7,36-50


SAVA, affresco nel Monastero di Studenica, Serbia
SAVA, affresco nel Monastero di Studenica, Serbia
Sava I di Serbia 
(1175-1235)
pastore

Lo stesso giorno in cui i georgiani ricordano Nino, la Chiesa serba ricorda Sava, suo primo arcivescovo.
Figlio dello župan (capo patriarcale) serbo Stefano Nemanja, il giovane Rastko si recò nel 1192, appena diciassettenne, al monte Athos, e si fece monaco con il nome di Sava al monastero russo di San Panteleimon, contro il volere dei propri familiari. Tuttavia alcuni anni più tardi fu raggiunto dal padre, che nel frattempo aveva abdicato al trono. Sava è considerato il fondatore del monastero serbo di Hilandar, di cui redasse il typikón. Nel 1204, dopo il saccheggio di Costantinopoli da parte dei crociati latini. Sava abbandonò l'Athos e si stabilì a Studenica, dove fu nominato igumeno del locale monastero. Nel 1219 venne consacrato arcivescovo dei serbi da Manuele, patriarca di Costantinopoli, divenendo così il primate di una nuova chiesa autocefala. Stabilitosi a Žiča, si impegnò profondamente per dare solide basi spirituali e canoniche alla chiesa serba. Si deve a lui, tra l'altro, la revisione della vita liturgica nella sua chiesa, operata grazie alla grande cultura e alle conoscenze che egli aveva maturato nei suoi viaggi nell'oriente bizantino.
Sava morì il 14 gennaio del 1235 a Tarnovo, allora capitale della Bulgaria. I suoi resti mortali, trasportati in Serbia, saranno bruciati dai turchi alla fine del XVI secolo.


TRACCE DI LETTURA

La fedeltà della sua condotta al vangelo fu per tutti i serbi il solo, vero modello ed espressione di vita di fede, oltre che di vita politica e culturale. Come accade per ogni grande uomo che ispiri le generazioni successive a sempre più alti livelli di vita civile ed ecclesiale, così fu anche per Sava. Il suo ideale sollecitò la Serbia, nel XIII e XIV secolo, a divenire uno dei regni più splendidi che il mondo abbia mai conosciuto. La vita religiosa si elevò notevolmente; i monasteri di Serbia erano affollati di monaci che spingevano i connazionali alle più alte vette dell'umiltà e li guidavano a rivelare il tratto che più li faceva e ancor oggi li fa riconoscere: l'ospitalità.
(D. Rogié, Santi della chiesa ortodossa serba)


PREGHIERA

Guida dell'ortodossia
e benedetto maestro di virtù,
purificatore e illuminatore della tua terra,
bellezza dei monaci,
sapientissimo padre Sava:
con l'insegnamento hai illuminato il tuo popolo.
O flauto dello Spirito,
prega Cristo nostro Dio per le nostre anime.


LETTURE BIBLICHE
Eb 7,26-8,2; Gv 10,9-16


ANGELA MERICI, particolare della statua lignea
ANGELA MERICI, particolare della statua lignea
Angela Merici 
(ca 1474-1540)
testimone

Nel 1540 si spegne, a Brescia, Angela Merici, fondatrice della Compagnia di sant’Orsola. Nata a Desenzano sul Garda intorno al 1474, Angela era rimasta orfana in giovane età. Sin da ragazza provò il desiderio di un’intensa vita di preghiera e di carità, ma non trovava una risposta alla sua ricerca nei monasteri dell’epoca. A vent’anni cominciò a radunare attorno a sé bambine e ragazze povere per dare loro una formazione umana e spirituale, istruirle nel lavoro e nell’assistenza ai malati. Intorno al 1530 si stabilì a Brescia, presso la chiesa di Sant’Afra e qui diede inizio a una Compagnia di donne che si proponeva di riattualizzare l’esperienza delle primitive comunità cristiane. Per quante la seguirono nella sua scelta di vita religiosa scrisse una regola e dei testi spirituali.
La forma di vita religiosa inaugurata da Angela Merici conobbe un grandissima diffusione.


TRACCE DI LETTURA

Sorelle, vi supplico che vogliate tener conto, e aver scolpite nella mente e nel cuore tutte le vostre figlie, a una a una; non solamente i loro nomi, ma anche la condizione, la natura, e ogni loro stato ed essere. Il che non vi sarà difficile, se le amerete con viva carità. Infatti, si osserva nelle madri secondo la carne che, se avessero mille figli e figlie, li avrebbero tutti totalmente presenti nell'animo, a uno a uno, perché così opera il vero amore. Anzi, pare che quanti più figli si hanno, tanto più l'amore e l'interessamento crescano a ogni figlio. Le madri spirituali possono e devono far questo in misura maggiore, in quanto l'amore spirituale è senza alcun paragone più potente dell'amore fisico. Sicché, mie cordialissime madri, se amerete queste vostre figlie con viva e viscerale carità, non sarà possibile che non le abbiate tutte particolarmente dipinte nella memoria e nel vostro animo.
(Angela Merici, Secondo legato)


PREGHIERA

O Dio, Padre misericordioso,
che in
sant'Angela Merici
hai dato alla tua chiesa
un modello di carità sapiente e coraggiosa,
per il suo esempio e la sua intercessione
donaci di comprendere e testimoniare
la forza rinnovatrice dell'Evangelo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.

LETTURE BIBLICHE
1Pi 4,7-11; Mc 9,34-37



LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Angela Merici, vergine (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (ṭūbah/ṭerr):
Giacomo di Nisibi (+ 338), vescovo (Chiesa copta)

LUTERANI:
Paavo Ruotsalainen (+ 1852), testimone della fede in Finlandia

MARONITI:
Paola di Roma (+ 404), eremita

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Traslazione delle reliquie di Giovanni Crisostomo (438)
Sava I, illuminatore e primo arcivescovo dei serbi (Chiesa serba)
Nino, uguale agli apostoli e illuminatrice della Georgia (Chiesa georgiana)

VETEROCATTOLICI:
Gregorio di Nazianzo il teologo, vescovo e dottore della chiesa