Warning: getimagesize(images/preghiera/martirologio/martirologio_luglio/07_12_giovanni_gualberto.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

Warning: getimagesize(images/preghiera/martirologio/martirologio_luglio/07_12_giovanni_gualberto.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

Warning: getimagesize(images/preghiera/martirologio/martirologio_luglio/07_12_nathan_solderblom.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

Warning: getimagesize(images/preghiera/martirologio/martirologio_luglio/07_12_nathan_solderblom.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

12 luglio

Multithumb found errors on this page:

There was a problem loading image 'images/preghiera/martirologio/martirologio_luglio/07_12_giovanni_gualberto.jpg'
There was a problem loading image 'images/preghiera/martirologio/martirologio_luglio/07_12_giovanni_gualberto.jpg'
There was a problem loading image 'images/preghiera/martirologio/martirologio_luglio/07_12_nathan_solderblom.jpg'
There was a problem loading image 'images/preghiera/martirologio/martirologio_luglio/07_12_nathan_solderblom.jpg'
GIOVANNI GUALBERTO, tavola di Luca di Tommè, XIV sec.
GIOVANNI GUALBERTO, tavola di Luca di Tommè, XIV sec.

Giovanni Gualberto (+ 1073)
monaco

Nel 1073 muore a Passignano, nei pressi di Firenze, Giovanni Gualberto, promotore della riforma monastica di Vallombrosa.
Della sua vita precedente l'ingresso in monastero a San Miniato (Firenze) si sa ben poco; tuttavia, una volta scelta la via monastica, Giovanni divenne un riferimento importante per la lotta contro uno dei più gravi mali che affliggevano la chiesa del suo tempo: la simonia, ovvero la perversa abitudine di acquisire con il denaro gli incarichi più prestigiosi nella chiesa. Contro tale male egli non cessò di predicare sino alla fine dei suoi giorni.
Fautore di un ritorno del clero alla purezza e alla povertà evangeliche, Giovanni avvertì altresì il bisogno di una vita più ritirata e più conforme alla Regola di Benedetto rispetto a quella che si viveva nei monasteri del suo tempo.
Dopo aver girato diverse comunità della Romagna alla ricerca del luogo adatto per realizzare i suoi progetti, egli decise di unirsi a due eremiti di Vallombrosa per cominciare insieme a loro un nuovo monastero, di stampo più cenobitico rispetto ad altre contemporanee esperienze di riforma monastica nell'Italia centrale. Giovanni riteneva infatti che al centro della vita cenobitica ci dev'essere il comandamento nuovo dell'amore, il solo sul quale poter edificare la comunione nel cenobio.
Le sue ultime parole prima di morire riguarderanno proprio la carità e il ruolo dell'abate, il quale presiede nella comunità dei fratelli all'adempimento del grande comandamento lasciato da Gesù.


TRACCE DI LETTURA

Essendo io già da lungo tempo gravemente infermo, attendo di giorno in giorno che Dio accolga la mia anima e che la terra del mio corpo ritorni alla terra da cui fu tratta.
Veramente pensavo di passare da questa vita in silenzio, quasi di nascosto; ma riflettendo al nome e alla carica che, benché indegno, ho dovuto occupare in questa vita transitoria, ho giudicato utile dirvi qualcosa sul vincolo della carità.
La carità è, senza dubbio, quella virtù che ha spinto il Creatore di tutte le cose a farsi creatura. È la virtù che egli ha raccomandato agli apostoli come sintesi di tutti i suoi comandamenti, dicendo: «Questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni gli altri».
Per custodire inviolabilmente questa virtù, fratelli, è immensamente utile la comunione dei fratelli raccolti insieme sotto il governo di una sola persona. Come infatti il fiume si prosciuga nel suo letto se si divide in tanti rigagnoli, così l'unione fraterna è meno utile ai singoli, se si disperde qua e là.
(Andrea di Strumi, Vita di san Giovanni Gualberto 80)


PREGHIERA

O Dio, nostro Padre,
per intercessione dell'abate san Giovanni Gualberto
ravviva in noi lo spirito di carità
che in paziente perseveranza
unisca i nostri cuori nel vincolo della pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

Lv 19,1-2.17-18; Ef 6,10-13.18; Lc 6,27-38


07 12 nathan solderblomNathan Söderblom (1866-1931)
pastore e testi
mone di ecumenismo

Nel 1931 muore, a seguito di una lunga malattia al cuore, l'arcivescovo luterano di Uppsala, Nathan Söderblom.
Lars Olof Jonathan (questo il suo nome di battesimo) era nato sessantacinque anni prima a Trönö, nella campagna svedese. Egli era cresciuto contemperando nella sua forte personalità la spiritualità paterna, influenzata dal pietismo tedesco, e gli studi di teologia e di storia delle religioni, compiuti in accademie nelle quali la teologia liberale aveva un peso preponderante.
La sua carriera di tranquillo storico delle religioni a Uppsala venne improvvisamente interrotta quando nel 1914, fra la sorpresa generale, venne nominato arcivescovo luterano di Uppsala. Iniziò così un lungo impegno su due versanti, legati strettamente l'uno all'altro, nei quali Söderblom spenderà tutta la vita: la promozione della pace nel mondo e la ricerca dell'unità fra le chiese cristiane.
Per il suo impegno nel campo della pace, Söderblom ricevette nel 1930 il premio Nobel, mentre la sua dedizione alla promozione dell'incontro fra le chiese cristiane aveva portato nel 1925 alla creazione della commissione «Vita e azione», nella quale per la prima volta accanto a delegati delle chiese protestanti erano stati presenti dei delegati ortodossi.
Dopo aver preso parte ai primi lavori di «Fede e Costituzione» nel 1927, Söderblom fu il primo a ipotizzare e a lavorare per la costituzione di un consiglio mondiale delle chiese. È giustamente considerato il padre del movimento ecumenico nel XX secolo.


TRACCE DI LETTURA

Io sono convinto che le formulazioni verbali che hanno creato e ancora creano separazione non torneranno mai più a rivestire il ruolo che hanno avuto nel passato. Non perché il cristianesimo sia diventato o stia per diventare qualcosa di vago, i cui tratti salienti sono stati erosi dal tempo, ma perché la cruda necessità, la morte, la fame e le feroci minacce che esso subisce hanno costretto la cristianità ad abbandonare le sue speculazioni, che confrontate all'attuale situazione appaiono un lusso, dei giochi dilettevoli o degli anacronismi, e a concentrarsi su ciò che è essenziale.
All'ordine del giorno vi sono oggi niente di meno che il mistero della sofferenza, la tragedia del mondo, ma anche la sua salvezza, la riconciliazione, il perdono, la trasformazione e il rinnovamento dell'umanità e la presenza di Dio.
(N. Söderblom, Cattolicità evangelica)


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Giovanni Gualberto, abate (calendario monastico)
Nabore e Felice (+ ca 303), martiri (calendario ambrosiano)
Marciana (+ ca 303), vergine e martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (5 abīb/ḥamlē):
Pietro e Paolo, apostoli

LUTERANI:
Nathan Söderblom, vescovo in Svezia

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Proclo e Ilario di Ancira (II sec.), martiri
Sinassi dei santi di Tver' (Chiesa russa)