4 settembre

Tempera all’uovo su tavola - stile copto - cm 32x40
LE ICONE DI BOSE, Mosè e il roveto ardente

Mosè (II mill. a.C.)
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Oggi negli antichi calendari delle chiese d'oriente e d'occidente si ricorda Mosè,
amico del Signore e profeta. Così lo descrive il Siracide:

Dalla stirpe di Giacobbe il Signore /fece sorgere un uomo di pietà /che riscosse una stima universale/e fu amato da Dio e dagli uomini: Mosè il cui ricordo è benedizione...
Lo rese glorioso come i santi/e lo rese grande a timore dei nemici.
Per la sua parola fece cessare i prodigi/lo glorificò davanti al faraone; gli diede autorità sul suo popolo/e gli mostrò la sua gloria.
Lo santificò nella fedeltà e nella misericordia, lo scelse tra tutti i viventi. Gli fece udire la sua voce, lo introdusse nella nube oscura
gli diede faccia a faccia i comandamenti, legge di vita e di sapienza, perché spiegasse a Giacobbe la sua alleanza, i suoi decreti a Israele
(Sir 45,1-5).

Mosè, che la Torah chiama «amico del Signore» e «profeta», visse probabilmente nel XIII secolo a.C., e morì alle soglie della terra promessa. La Torah si chiude con il racconto della sua morte: « Mosè, servo del Signore, morì sul monte Nebo, nel paese di Moab, sulla bocca del Signore» (Dt 34,5), e commenta: «Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè, lui con il quale il Signore parlava faccia a faccia, come un uomo parla con l'amico» (Dt 34,10).
Poiché, prima di morire, Mosè aveva annunciato a Israele: «Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto» (Dt 18,15), i cristiani hanno riconosciuto in Gesù il nuovo Mosè, ovvero il profeta che ha inaugurato i tempi ultimi dando l'interpretazione messianica e definitiva della Torah.


TRACCE DI LETTURA

Nessuno, il fosco angelo caduto solo volle; portando armi mortali s'appressò al Designato. Ma con stridor di lame s'arretrò subito, riprese il volo, gridò ai cieli: Non posso!
Perché Mosè sereno, tra i folti sopraccigli, l'aveva scorto e seguitava a scrivere: parole di benedizione e l'infinito Nome. E fino all'ultima sostanza il suo occhio era limpido.
Trascinando con sé metà dei cieli calò allora il Signore, appianò il monte e in quel letto depose il vecchio. Dall'ordinata dimora chiamò l'anima, e molte rievocava tappe comuni di infinita amicizia.
Ma era stanca ormai. E riconobbe d'essere stanca l'anima compiuta. Allora lentamente il vecchio Dio chinò sul vecchio il vecchio volto. Con un bacio lo trasse nella sua età, più vecchia. E con la mano che creò il mondo il monte ricompose come gli altri della terra, ricreato, ad uomo non riconoscibile.
(R. M. Rilke, La morte di Mosè)


PREGHIERA

Dio dei nostri padri,
attraverso Mosè
hai dato a Israele la Legge, e lo hai confermato
nella benedizione e nella promessa:
concedi al tuo popolo la pace
e la gioia messianica che attende,
e fa' che presto
la sua partecipazione totale
al mistero nascosto nei secoli eterni
sia per tutti la resurrezione dai morti
in Gesù Cristo nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE

Es 3,1-15; Eb 11,23-29; Gv 5,41-47


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Birino (+ ca 650), vescovo di Dochester (Oxon), apostolo del Wessex

COPTI ED ETIOPICI (29 misrā/naḥasē):
Atanasio (III sec.), vescovo e martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
Giovanni Mollio (+ 1553), testimone fino al sangue in Italia

MARONITI:
Babila di Antiochia (+ 250), martire
Mosè, profeta

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Babila, vescovo di Antiochia, ieromartire
Mosè, profeta e veggente
Gorasdo (+ 1942), vescovo di Cechia, Moravia e Slesia (Chiesa ortodossa cecoslovacca)