“Io sono in mezzo a voi come colui che serve”
3 settembre 2025
Dal Vangelo secondo Luca - Lc 22,24-32 (Lezionario di Bose)
In quel tempo, 24nacque tra i discepoli una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. 25Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. 26Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. 27Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.
28Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove 29e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l'ha preparato per me, 30perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d'Israele. 31Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; 32ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli».
Le parole che la liturgia ci offre alla meditazione oggi sono state pronunciate da Gesù nel contesto dell’ultima cena, cioè attorno a una tavola, ma una tavola speciale: una tavola eucaristica, in cui è donata in cibo una vita. E non è un caso che Gesù richiami, subito dopo, l’immagine della tavola: “chi è più grande, colui che sta a tavola o chi serve?” (v. 27), perché il nostro modo di stare a tavola è profondamente rivelativo delle logiche su cui poggiamo la nostra vita.
Gesù ha fatto una scelta di campo netta: “io sono in mezzo a voi come colui che serve”; Gesù sceglie per sé non i primi posti nei banchetti (Lc 14,7), ma il posto del Servo, che “si stringerà le vesti ai fianchi, farà mettere a tavola i suoi servi e passerà a servirli” (Lc 12,35). Questo è il suo modo di essere il Padrone di casa!
Quanto tutto questo è lontano dalle nostre logiche. I discepoli, come noi, faticano a capirlo, sono attraversati lungo tutto il vangelo da una logica di tutt’altro genere: discutono tra loro su chi sia il più grande (Lc 9,46), vogliono per sé privilegi che escludono gli altri (Lc 9,49-50; Lc 18,15; Mc 10,35-45), rifiutano con forza la croce (Mt 16,22-23).
Eppure il messaggio è chiaro: seguire il Signore significa servire, significa essere dove lui è: in mezzo ai suoi e al contempo ai piedi dei suoi.
Lo ha colto molto bene san Gregorio Magno, il grande padre della chiesa e pastore del VI secolo. Gregorio, da papa, amava definirsi “servo dei servi di Dio”, intendendo il compito affidatogli in chiave non di dominio, ma di servizio, a imitazione del suo Signore, che si è fatto Servo. Questo lo ha reso “Magno”, grande.
E il modo in cui Gregorio ha realizzato questa sua vocazione traccia una strada anche per noi: per lui farsi servo ha voluto dire innanzitutto coltivare una propria vita interiore e di preghiera, e su questa interiorità illuminata dallo Spirito poggiare le proprie scelte: ha rinunciato ai primi posti (era prefetto della città) e ha scelto la marginalità (ha fondato un monastero a Roma).
Ma non si è per questo estraniato dal mondo, anzi: ha saputo farsi interprete delle vicende storiche del tuo tempo, un tempo buio, di grandi mutamenti, di quelli in cui Satana vaglia come grano gli uomini (v. 31) e nei quali si fatica a perseverare (v. 28). E in questo contesto ha cercato il dialogo con tutti, anche con i “lontani”; non ha taciuto la verità del vangelo, ma non per questo ha rifiutato i cambiamenti in corso, ha saputo anzi coglierli come opportunità di rinnovamento per la vita cristiana.
E poi si è fatto servo dei fratelli e delle sorelle confermandoli nella fede (v. 32), spezzando per loro le Scritture, favorendo l’incontro di ciascuno con il Cristo vivo presente nella Parola. E ha saputo discernere l’agire di Dio nelle vite concrete di uomini del suo tempo, offrendole come esempio di vita e sequela (suoi sono i “Dialoghi” e in particolare la vita di San Benedetto).
Davvero si è fatto servo della Parola, e servo dei servi di Dio.
E ci invita, nella nostra quotidianità, a farci a nostra volta servi della Parola e servi dei servi di Dio.
sorella AnnaChiara