Vangelo del giorno
3 settembre 2025
Le parole che la liturgia ci offre alla meditazione oggi sono state pronunciate da Gesù nel contesto dell’ultima cena, cioè attorno a una tavola, ma una tavola speciale: una tavola eucaristica, in cui è donata in cibo una vita. E non è un caso che Gesù richiami, subito dopo, l’immagine della tavola: “chi è più grande, colui che sta a tavola o chi serve?” (v. 27), perché il nostro modo di stare a tavola è profondamente rivelativo delle logiche su cui poggiamo la nostra vita.
Vangelo della domenica
31 agosto 2025
XXII domenica nell’anno
Luca 14,1.7-14 (Sir 3,17-18.20.28-29)
di Luciano Manicardi
L’umiltà incontra il favore di Dio perché situa l’essere umano nella verità del suo rapporto con Dio facendolo vivere del dono divino. Tutto ciò che una persona è e ha è dono di Dio sicché possiamo cogliere l’umiltà come la perseverante memoria del dono di Dio, cioè, della realtà che fonda la vita di fede. L’umiltà è coessenziale alla fede, anzi, la fede è interamente umiltà.