Vangelo del giorno
1 luglio 2025
“Perché avete paura, nani di fede?”; così traduce André Chouraqui. Nel pensiero ebraico la relazione con Dio, la fede, non è compresa come l’adesione a verità dottrinali ma come un fare, un mettere in pratica. Allora cosa intende Gesù, che era ebreo e si nutriva dell’insegnamento dell’Antico Testamento, quando parla di fede? Il breve episodio della tempesta sedata ci può aiutare a capire.
Vangelo della domenica
6 luglio 2025
XIV domenica nell’anno
Luca 10,1-12.17-20 (Is 66,10-14c)
di Luciano Manicardi
Quando c’è la povertà radicale, lo spossesso di sé, l’abbandono pieno e fiducioso al Signore richiesto da Gesù nelle direttive del discorso missionario, allora, una volta adempiuta felicemente la missione, la gioia dev’essere posta non nelle azioni compiute, nell’opera svolta, fosse pure l’opera di evangelizzazione, di cura e guarigione, ma nella gratuità della salvezza di cui si è destinatari.