Pentecoste 1980
A partire da questo n. 11 del Qiqajon di Bose (Pentecoste 1980), la contestualizzazione storica è curata da Massimo Faggioli, Docente al Dipartimento di Teologia e Studi Religiosi presso la Villanova University (U.S.A.) e amico fraterno di Bose.
La lettera vede con anticipo il tramonto, nello spazio ecclesiale, del discorso sulla libertà della chiesa e del cristiano come quello sulla liberazione degli oppressi, a favore invece di parole d’ordine tese a riproporre la chiesa come “soggetto dominante”, prima di tutto tramite dinamiche di comunicazione ecclesiale che premiano “il medium ecclesiale rispetto al suo messaggio”.
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Pentecoste 1979
“Con molta umiltà ma anche con molta franchezza” la lettera invita i lettori a non sopravvalutare il riferimento a Bose e a rivolgere invece l’attenzione alle rispettive chiese locali: “Sforzatevi di far crescere le chiese locali – ammonisce garbatamente la lettera – state attenti a non operare una fuga ecclesiae”, ossia una fuga dalle chiese di appartenenza.
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Pentecoste 1978
La lettera di Pentecoste del 1978 è in gran parte segnata dalla vicenda del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro, una delle pagine più drammatiche della storia della repubblica.
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Avvento 1977
Questa lettera agli amici pone al centro dell’attenzione la figura del cardinale Michele Pellegrino, arcivescovo di Torino dal 18 settembre 1965 al 27 luglio 1977 e garante della comunione tra i monaci cattolici della comunità di Bose e la loro Chiesa di appartenenza.
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