Lettera agli amici - numero 7
Pentecoste 1977
Nella lettera di Pentecoste 1977 la comunità di Bose esprime una preoccupazione per gli sviluppi del post-concilio nella chiesa italiana.
Nella lettera di Pentecoste 1977 la comunità di Bose esprime una preoccupazione per gli sviluppi del post-concilio nella chiesa italiana.
Questa lettera, già pronta per la Pasqua 1976, viene invece spedita a Pentecoste, «perché volevamo meditare più a lungo sugli eventi che si sono creati nella comunità cristiana». Quali eventi?
Questa lettera della comunità, inviata per la Pasqua del 1975, prende spunto dal decennale della conclusione del Concilio per proporre un ripensamento sulla situazione della Chiesa e constata con rammarico che, a distanza di dieci anni, il clima ecclesiale è quasi opposto a quello che si respirava alla fine dell’assise conciliare
Poiché le richieste di entrare a Bose come novizi vanno rapidamente crescendo, nel capitolo di aprile la comunità sceglie di «rimanere in piccole dimensioni» quale condizione indispensabile per un’autentica vita fraterna e per restare «poveri, piccoli»: c’è un preciso desiderio di fedeltà al Vangelo in questa decisione, che poi si rivelerà provvisoria.
Dopo la professione monastica dei primi sette fratelli nella Pasqua del 1973, la notizia della nascita della nuova comunità comincia a diffondersi rapidamente nella chiesa italiana (e non solo) soprattutto attraverso alcune riviste di area cattolica, che spesso assimilano frettolosamente Bose ad altre esperienze spirituali come Taizé, Spello ecc.