Lo scorso 1° aprile, “Sabato di Lazzaro” – come la tradizione ortodossa chiama la vigilia della Domenica della Palme, facendo memoria della resurrezione di Lazzaro – si è svolta sulla collina sovrastante Bose, la celebrazione ecumenica per la benedizione del cimitero della Comunità e la traslazione delle spoglie di fr. Edoardo e di Umberto, un girovago che ha vissuto gli ultimi anni della sua vita con i fratelli e le sorelle di Bose.
La guerra in Ucraina continua a insanguinare un popolo sempre più provato da un’assurda guerra fratricida. A questo si aggiungono umiliazioni ai danni della Chiesa ortodossa ucraina, guidata dal metropolita Onufrij, considerata troppo vicina alla Chiesa ortodossa russa e dunque collusa con l’invasore. Un’accusa ingiustificata.
Il ritiro predicato dal priore Sabino Chialà nella prima domenica di Quaresima ha posto al centro della riflessione il tema del discernimento. In questi tempi così incerti, con il rumore delle armi di guerre vicine e lontane due domande si impongono: che fare? Cosa pensare?
Lo scorso 24 novembre è passato dalla morte alla Vita mons. Giancarlo Santi, presbitero della Diocesi di Milano, architetto e primo direttore dell'Ufficio Nazionale dei Beni Culturali Ecclesiastici della CEI. I fratelli e le sorelle di Bose lo ricordano con gratitudine e affetto per la passione, la competenza e l’amicizia con cui ha collaborato all’ideazione dei Convegni internazionali di Liturgia a Bose fin dagli inizi nel 2003 e poi alla loro organizzazione per tutti gli anni a seguire.