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Bose è una comunità di monaci e di monache appartenenti a chiese cristiane diverse che cercano Dio nell'obbedienza al Vangelo, nella comunione fraterna e nel celibato. Una comunità che si pone al servizio degli uomini e delle donne del nostro tempo.


Vangelo del giorno

La zizzania che divide il grano

27 luglio 2024

Stiamo leggendo in questi giorni il capitolo 13 del Vangelo secondo Matteo: ci vengono riportate parole di Gesù sul Regno dei cieli, immagini descritte anche dagli altri evangelisti per provare a delineare, o almeno a evocare, dei tratti del Regno che Gesù stesso è venuto ad annunciare e a rendere presente. Il regnare di Dio nella storia degli uomini e delle donne di ogni tempo trae spunto da immagini della quotidianità che Gesù stesso viveva: Dio ci viene incontro lì dove siamo. 

Vangelo della Domenica

Da dove il pane?

28 luglio 2024

XVII domenica nell’anno
Giovanni 6,1-15
di Sabino Chialà

Gesù pone ai discepoli un interrogativo decisivo: dove l’essere umano può trovare il pane, ciò che può davvero trasmettergli la vita? Quel nutrimento è offerto da Gesù nel pane sovrabbondante che offre alle folle. Un pane che i discepoli non possono procurarsi con i propri mezzi, ma possono ricevere, così come le folle. La vita è un dono che il Signore offre in abbondanza, sfuggendo però a chi vuole mettere le mani su di lui per manipolarlo così da usarlo a proprio vantaggio.

Per pregare con noi

Preghiera dei giorni: Sabato (IV)

27 luglio 2024

Signore eterno della storia
che avvolgi il mondo nell’amore
noi attendiamo il tuo ritorno
offriamo a te la nostra lode.

Lettera agli amici

Uno sguardo rinnovato

Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 76 - Trasfigurazione 2024

“Fu trasfigurato davanti a loro” (Mt 17,2). La festa della Trasfigurazione ci pone davanti a questo evento di luce: l’uomo Gesù muta di aspetto al cospetto di tre suoi discepoli e la natura divina che lo abita risplende in tutta la sua pienezza di fronte a esseri umani creati a immagine e somiglianza di Dio. Così è lo sguardo stesso dei discepoli a essere trasfigurato, beneficiando di una luce nuova nella quale contemplare il Figlio dell’Uomo. Uno sguardo nuovo – quello di Pietro, Giacomo e Giovanni al Tabor e quello di ciascuno e ciascuna di noi quando lo alziamo verso il Signore trasfigurato – che abilita a un discernimento altro sulle realtà che ritroviamo ai piedi della montagna, nel nostro quotidiano pellegrinaggio verso la Gerusalemme celeste. Uno sguardo rinnovato e reso chiaroveggente dalla frequentazione della Legge e dei Profeti – presenti attraverso Mosè ed Elia – e dall’ascolto del Figlio amato, come chiede di fare la voce del Padre risuonata sul Tabor.